News
Partorito dalla geniale matita di Taiyo Matsumoto, Sunny è un seinen manga serializzato a partire dal 2010 sulla rivista Ikki di Shogakukan, finalmente prossimo allo sbarco in Italia grazie alla meritoria scelta di J-Pop. Dico finalmente perché stiamo parlando di uno dei mangaka più influenti e celebrati in Giappone, pluripremiato anche all'estero ma, purtroppo, ancora sconosciuto al grande pubblico italiano, se non forse per essere stato il creatore di quel Tekkonkinkreet - Soli Contro Tutti (noto anche come Black and White) dal quale è stato tratto un buon adattamento animato con il lungometraggio del 2006 prodotto dallo Studio 4°C e distribuito in Italia da Sony Pictures.
In Sunny ritroviamo atmosfere e temi che furono già presenti in Tekkonkinkreet: i protagonisti, anche in questo caso, sono degli orfani e non mancano cenni di denuncia sociale di quelli che furono (e sono) alcuni dei mali della società nipponica, in primis le attività della Yakuza. Ciò che connota e distingue l'opera di Matsumoto non sono solo i contenuti, ma il modo di raccontarli. Per quanto sia ambientato in un orfanotrofio, Sunny non indugia su un registro drammatico o patetico ma si muove con delicatezza tra le pieghe della vita quotidiana e la profondità dei turbamenti interiori dei protagonisti riuscendo, forse proprio per questo, a toccare molto più in profondità il lettore.
La storia si apre con l'arrivo presso l'orfanotrofio Hoshinoko di Sei, un bambino occhialuto e serio giunto dalla capitale, traumatizzato dal trasferimento e dall'allontanamento dai genitori, chiuso in se stesso e poco incline al dialogo; il suo sguardo ci conduce alla scoperta delle persone che abitano l'Hoshinoko, dagli adulti che se ne occupano fino ai bambini, di età variabile fino a un massimo di quindici anni, che ne animano le stanze e gli spazi esterni. Proprio nel cortile si trova "il fortino" dei bambini, una vecchia Nissan Sunny abbandonata e malridotta che rappresenta per loro il mezzo di evasione dalla realtà quotidiana: chiudendo gli occhi a bordo della Sunny si parte per lunghi viaggi nel territorio dell'immaginazione, i quali possono condurci verso pericolose avventure, addirittura sulla Luna, o semplicemente a ripercorrere la strada verso casa, risentendo gli odori scolpiti nella memoria che ne ricordano il tragitto. L'auto diventa così non solo uno strumento per fuggire dal mondo reale, non solo uno spazio vietato agli adulti, ma una vera e propria metafora del viaggio iniziatico che ognuno di noi intraprende per diventare la persona che è oggi.
Lentamente, scorrendo tra i diversi punti di vista dei personaggi, impariamo a conoscere com'è vivere presso l'Hoshinoko, più una casa famiglia per bambini abbandonati che un vero e proprio istituto per gli orfani vecchio stile. Tra le piccole faccende quotidiane, i turni per portare a spasso il cane Kurimaru, gli impegni scolastici, i litigi e le prove di affetto, scopriamo un universo fatto di umanità e simpatia, di dolore e speranza, un quadro tratteggiato delicatamente in cui ogni figura assume spessore. Incontriamo così, tra gli altr, il ribelle Haruo, sorta di alter-ego di Sei (tanto lui è scatenato, quanto l'altro è misurato e silenzioso), un ragazzino dai capelli pressoché totalmente bianchi che si diverte a fantasticare su improbabili avventure a bordo della Sunny, che ama darsi un tono ma che al tempo stesso non riesce a non annusare una boccetta di crema per le mani che gli ricorda la madre; o ancora il quindicenne Kenji, vittima di un padre alcolista del quale si occupa insieme alla sorella, il distratto e buffo Junsuke, perennemente con la candela al naso, spesso deriso e sbeffeggiato per via delle sue unghie lunghe, che insieme al fratellino Shosuke raccoglie quadrifogli da portare alla madre malata o, ancora, la dolce Megumu, con le sue riflessioni profonde e il suo cuore d'oro.
Senza cadere mai nel melenso, l'autore riesce a dipingere un piccolo mondo (moderno) che sa trasmettere calore e dolcezza pur nell'amarezza di fondo che permea ognuna di queste "tranches de vie", immerse in una quotidianità tutt'altro che agevole e troppo spesso, purtroppo, traumatica. Tutt'altro che irrilevante a tale scopo risulta essere la rappresentazione grafica tanto lineare quanto realistica: il tratto di Matsumoto è estremamente personale e sfogliando le tavole si ha la sensazione che il suo stile aderisca perfettamente alla storia, che l'uno e l'altra siano due facce inseparabili della stessa medaglia, che la resa delle vicende non potesse raggiungere tali vette se non attraverso questo stile così particolare ed espressivo.
Insomma, si tratta di un piccolo gioiello assolutamente consigliato che vi saprà stupire e commuovere di capitolo in capitolo, regalandovi davvero tante emozioni!
Sunny vol.1
di Taiyo Matsumoto
15x21, b/n + colori
9,90 euro
Francesco Calderone
J-POP STAFF
Nessun commento:
Posta un commento